La nostra Scuola

Al di là delle differenze che sono sorte all'interno dello stile fondato dal Maestro H. Otsuka, ci piace partecipare e condividere le esperienze di tutto lo stile Wado attuale e non meno di altri stili o di altre arti marziali. Negli ultimi anni sportivi, abbiamo partecipato e continuano a partecipare a numerosi workshop e seminari tenuti da varie scuole anche di stili diversi dalla nostra, condotti sia da maestri italiani che da maestri giapponesi.

La nostra visione del Karate va ben oltre il semplice significato della mano vuota, infatti, fin dall'inizio si introduce il praticante all' uso di varie armi tradizionali, come il bastone e la shinay. Il contatto con questi che viene sottovalutato in molte palestre o riservato ai gradi più alti, ha per noi il valore educativo di mettere il praticante a suo agio anche di fronte a queste.

Abbiamo anche deciso di partecipare a diverse competizioni a vari livelli, per dare ai nostri studenti l'opportunità di mettere in pratica ciò che hanno imparato, anche nello sport. Riteniamo inoltre che la gara è più una competizione con se stessi che verso l'avversario in quanto tale o una competizione per la sola medaglia. Quindi è necessario che il praticante viva emozioni come la "paura del pugno" o dell' "inaspettato" in un ambiente controllato che è la gara inquanto banco di prova.

Infine, data la pluralità degli insegnamenti di oggi, interni in stile Wado, che a nostro avviso sono tutti paritari ed uguali, la nostra Scuola di Karate Essenza cerca di seguire per quanto riguarda la tecnica, e l'educazione data dai dettami del maestro Tatsuo Suzuki (Yokohama April 27, 1928 - 12 luglio 2011), allievo diretto del fondatore del Wado-ryu Karate, Hironori Otsuka (1 giugno 1892 -. 29 gennaio 1982) e suo Sempai

La mia filosofia

Uso sempre dire ai miei allievi che un combattimento è l’espressione nel presente del corpo della mente e della coscienza.
Inoltre considero fondamentale lo studio della poesia che permette al praticante di trovare l’espressione adatta alla propria natura. Sono tutti strumenti utili ad un combattente. Infatti un combattimento non è altro che una poesia fatta con il corpo che è la sua matita, la mente la sua tecnica , la coscienza è il suo coraggio e onore senza cui nessun combattimento può avere efficacia.

E' come una sorta di Vademecum nella vita quotidiana che le arti marziali e la filosofia orientali applicata al pensiero pratico ci accompagneranno e permetteranno di districarci anche con qualche successo nella giungla della vita moderna.
E’ per me consuetudine passare da un primo approccio di apprendimento sul tatami del dojo alla pratica applicata nella vita comune che è la vera sede dove le arti marziali hanno ragione di essere....Chi sono

Il mio maestro

Durante la mia vita sono entrato in contatto con molti uomini di grande statura morale ed espeienza nella loro arte. Alcuni di costoro di certo potevano essere considerati come padroni della loro disciplina, altri della loro arte ed altri ancora della morale insegnata, ma nessuno di essi conteneva in sé tutti e tre di queste prerogative.Così per molto tempo, avido di conoscenza, ho avuto la fortuna di incontrare un minuto signore, per nulla appariscente nella sua semplicità e umiltà. Quest Uomo nei suoi movimenti sul tatami secchi e duri come l'acciaio, diveniva improvvisamente tenero e delicato come la seta quando un allievo bambino si sedeva sulle sue ginocchia, cosi come fa un figlio con il padre. Durante la mia esperienza ho cosi capito che la tecnica può essere raffinata con il tempo e con la pazienza, ma il cuore è legato al nostro spirito e questo ultimo è scritto in noi fin dalla nascita e viene fuori solo grazie a ciò che riceviamo dal mondo esterno, in particolare da coloro che decidiamo di emulare. Questo è stato il più grande insegnamento che mi ha lasciato, trattare i propri studenti come se fossero dei figli, il motivo per cui l'ho scelto come Maestro ....My Life